Carcinoma infiammatorio seno

Carcinoma infiammatorio del seno

Il carcinoma infiammatorio del seno, o mastite carcinomatosa, è un raro e aggressivo tumore della mammella. Rispetto ad altri tumori al seno, tende a manifestarsi in donne più giovani, di etnia afroamericana e presenta in genere una prognosi infausta.

Cosa vuol dire carcinoma infiammatorio

Il carcinoma infiammatorio del seno è un tumore maligno che si presenta con un rigonfiamento e arrossamento della mammella, per cui il termine “infiammatorio” si riferisce all’aspetto clinico che assume la mammella in queste pazienti.

Dove si forma

La maggior parte dei tumori al seno infiammatori sono carcinomi duttali invasivi, il che significa che si sono sviluppati dalle cellule che rivestono i dotti lattiferi del seno e poi si sono diffusi in altre parti del seno.

Tipi di carcinoma infiammatorio del seno

Il carcinoma infiammatorio non presenta un istotipo o caratteristiche molecolari peculiari, ma viene definito tale solo sulla base della presentazione clinica.

Sintomi

Rispetto ad altri tumori al seno che si manifestano in prima istanza come un nodulo, il carcinoma infiammatorio è un tumore che infiltra il tessuto in modo diffuso, per cui in genere non forma una massa palpabile.

I segni caratteristici di questo tumore sono il rigonfiamento e l’arrossamento del seno.

La pelle della mammella risulta edematosa (ritenzione di fluidi) e assume un aspetto a buccia d’arancia, a causa dei legamenti che ancorano la pelle alla ghiandola mammaria.

Questi segni sono dovuti all’occlusione di vasi linfatici da parte di emboli di cellule tumorali che bloccano il drenaggio della linfa.

Altri sintomi includono un rapido aumento delle dimensioni del seno, sensazione di pesantezza al seno o un capezzolo invertito (rivolto verso l’interno).

A volte è possibile palpare dei linfonodi ingrossati sotto l’ascella e/o vicino alla clavicola.

Diagnosi del carcinoma infiammatorio del seno

La diagnosi di carcinoma infiammatorio non è semplice, perché nella maggior parte dei casi non si manifesta con un nodulo palpabile e può essere confuso facilmente con un processo infiammatorio o infettivo.

Inoltre, tende a colpire maggiormente le donne giovani che hanno un tessuto mammario denso e quindi meno leggibile alla mammografia.

Poiché si tratta di un cancro aggressivo a rapida crescita, è possibile che insorga tra un controllo e l’altro (tumori da intervallo).

Per questi motivi, le donne che ne sono affette possono avere una diagnosi ritardata della malattia.

Per evitare ritardi nella diagnosi e scegliere la migliore terapia, sono stati definiti dei criteri minimi, in grado di confermarne la presenza:

  • Rapida insorgenza di eritema (arrossamento), edema (gonfiore) e pelle a buccia d’arancia, con o senza nodulo palpabile;
  • Presenza di sintomi da meno di 6 mesi;
  • L’arrossamento copre almeno un terzo del seno;
  • La biopsia rileva la presenza di un carcinoma invasivo.

Non dimenticare l’importanza della diagnosi precoce

La diagnosi precoce consente di scoprire il cancro al seno nella fase iniziale, quando è possibile intervenire con la massima efficacia e con trattamenti meno invasivi.

Stadiazione e grado di aggressività

Lo stadio di un tumore è una fotografia del suo grado di estensione nell’organismo e consente di stabilire la prognosi e il trattamento più efficace per la paziente.

La stadiazione del tumore mammario è definita con un numero su una scala da I a IV.

Gli stadi I e II descrivono tumori in fase iniziale, lo stadio III tumori localmente avanzati mentre lo stadio IV indica il coinvolgimento di organi a distanza (metastasi).

Il carcinoma infiammatorio è un tumore particolarmente aggressivo, per cui già alla diagnosi viene considerato un tumore localmente avanzato (stadio III) e non è infrequente la presenza di metastasi a distanza (stadio IV).

Il grado di invasività è un altro parametro prognostico e un valore da G1 (basso grado) a G3 (alto grado) sulla base delle anomalie cellulari visibili al microscopio, al tasso di proliferazione e ad altri elementi come la necrosi tumorale.

Il carcinoma infiammatorio generalmente è un tumore di alto grado.

Gli esami per valutare stadiazione e grading tumorale

Per definire la stadio di un tumore è necessario valutare 3 parametri: estensione locale (T),  coinvolgimento dei linfonodi regionali (N) e metastasi a distanza (M).

I test di imaging per valutare la stadiazione del carcinoma infiammatorio includono:

Il grado del tumore viene valutato mediante l’esame istologico a partire da una biopsia di tessuto mammario.

Prognosi

Molti fattori influenzano la prognosi di un tumore, tra cui il tipo istologico, lo stadio della malattia, il grado, lo stato dei recettori, l’età, la salute generale e la misura in cui la malattia risponde al trattamento.

Il cancro al seno infiammatorio di solito si sviluppa rapidamente e si diffonde in modo aggressivo ad altre parti del corpo, per cui la prognosi delle donne colpite da questa malattia in genere non è favorevole e la sopravvivenza è in media minore rispetto alle donne con altri tipi di cancro al seno.

Cura del carcinoma infiammatorio del seno

Il carcinoma mammario infiammatorio viene trattato con un approccio multimodale, che ha dimostrato avere risposte migliori alla terapia e una sopravvivenza più lunga.

Questo trattamento è costituito da tre fasi: si inizia con la chemioterapia sistemica per aiutare a ridurre le dimensioni del tumore ed eliminare le potenziali cellule già diffuse, successivamente si esegue un intervento chirurgico per rimuovere il tumore e infine si conclude con la radioterapia, per eliminare eventuali focolai di cellule tumorali rimasti.

I medici generalmente raccomandano di somministrare almeno sei cicli di chemioterapia neoadiuvante nel corso di 4-6 mesi, prima che il tumore venga rimosso.

Se il tumore risulta positivo alla proteina HER2 è possibile utilizzare un trattamento mirato con trastuzumab, sia come parte della terapia neoadiuvante sia dopo l’intervento chirurgico.

Inoltre, se le cellule del carcinoma infiammatorio contengono recettori per estrogeni e progesterone, la terapia ormonale è un’altra opzione di trattamento.

La chirurgia mammaria standard prevede l’esecuzione di una mastectomia radicale modificata, in cui viene rimossa l’intera mammella, i linfonodi ascellari e la fascia di rivestimento dei muscoli pettorali. In genere il muscolo pettorale viene risparmiato se il tumore non si è diffuso a quel livello.

Difficoltà di cura nel carcinoma infiammatorio

Il carcinoma infiammatorio viene considerato fin da subito un cancro localmente avanzato perché la diagnosi si basa sulla sua presentazione clinica che è legata alla diffusione del tumore ai vasi linfatici.

I tumori in stadio avanzato sono più difficili da trattare perché hanno una maggior resistenza alla chemioterapia e la chirurgia non è in grado di eliminare tutte le cellule tumorali.

Indipendentemente dallo stadio del cancro, la partecipazione a una sperimentazione clinica di nuovi trattamenti è una scelta da considerare.

Poiché il carcinoma infiammatorio è un tumore raro e con prognosi infausta, questi studi consentono alle pazienti di assumere farmaci non disponibili nel trattamento standard.

Carcinoma infiammatorio, guarigione e sopravvivenza

In caso di carcinoma infiammatorio, la sopravvivenza a 5 anni si attesta intorno al 54% per le donne con malattia regionale (stadio III) e intorno al 19% per le donne con malattia a distanza.

Le statistiche sulla sopravvivenza si basano sulla media di un determinato numero di pazienti, per cui la prognosi di una singola donna potrebbe essere migliore o peggiore, a seconda delle caratteristiche del tumore e della storia clinica.

Recidive

Il carcinoma infiammatorio è un tumore che tende a recidivare dopo il trattamento e ha una prognosi scarsa, soprattutto se sono già presenti metastasi a distanza.

Per aumentare le possibilità di sopravvivenza e identificare precocemente le recidive è fondamentale sottoporsi a un follow up particolarmente intenso.

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FAQ – LE RISPOSTE ALLE DOMANDE DELLE DONNE

Infiammazione del seno: quali sono le cause?

Sentire il seno gonfio, arrossato e caldo al tatto, può indicare la presenza di un’infiammazione mammaria piuttosto frequente, la mastite.

La sintomatologia, in genere limitata a un solo seno, può essere causata da infezioni batteriche, disturbi ormonali o ostruzione dei dotti galattofori durante l’allattamento.

Una parte del seno arrossata e dolente può manifestarsi anche in presenza di un ascesso mammario.

In rari casi, gonfiore, arrossamento e calore al tatto possono dipendere da un carcinoma infiammatorio, una forma di cancro al seno particolarmente aggressiva. Tuttavia, in questo caso sono presenti anche altri sintomi associati, come introflessione dei capezzoli, pelle a buccia d’arancia, bruciore, prurito, ipersensibilità del seno e alterazioni della forma.

È fondamentale ricordare alle donne che si tratta di patologie ben distinte tra di loro e che un’infiammazione della mammella non può trasformarsi in un carcinoma.

In presenza di particolari sintomi è sempre fondamentale consultare il proprio senologo di fiducia per valutare la natura del disturbo.

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Le informazioni contenute in questa pagina sono solo a scopo informativo e non possono assolutamente sostituire il parere del medico.


Autore: Dr. Marco Cantele

Bibliografia

Chippa V, Barazi H. Inflammatory Breast Cancer. 2023 Apr 16. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023 Jan–. PMID: 33231994.

Ultima modifica 21 Luglio 2023