Seno denso

Seno denso, cosa significa?

Un seno denso si definisce tale quando la quantità di tessuto ghiandolare prevale sulla componente adiposa.

Nel referto della mammografia spesso viene menzionata la densità del seno. Il tessuto mammario denso è comune e non è anormale, tuttavia può rendere più difficile la valutazione dei risultati della mammografia ed è associato a un aumentato rischio di cancro al seno.

Cosa vuol dire avere il seno denso

Il seno di una donna è costituito da diverse componenti: il tessuto ghiandolare dove si produce il latte (suddiviso in circa 20 lobi), i condotti che indirizzano il latte verso il capezzolo, il tessuto connettivo che supporta la struttura ghiandolare e il tessuto adiposo che riempie lo spazio rimanente dando forma e dimensioni al seno.

La densità del seno è un parametro mammografico che riflette il rapporto tra la quantità di tessuto fibroso e ghiandolare rispetto alla quantità di tessuto adiposo.

Classificazione della densità del seno (a, b, c, d)

In un referto mammografico, la densità mammaria rientra in una delle seguenti quattro categorie:

  • Categoria a = seni quasi interamente costituiti da tessuto adiposo (grasso), il che aumenta molto la sensibilità della mammografia (10% delle donne);
  • Categoria b = presenza di aree sparse di densità fibroghiandolare (40% delle donne);
  • Categoria c = seni densi in maniera eterogenea, il che può oscurare piccole masse (40% delle donne);
  • Categoria d = seni estremamente densi, che riduce la sensibilità della mammografia (10% delle donne).
Classificazione della densità del seno

I seni che rientrano nelle prime due categorie sono definiti come seni non densi o a bassa densità, mentre i seni appartenenti alle ultime due categorie sono seni densi o ad alta densità. Circa la metà delle donne di età pari o superiore a 40 anni ha un seno denso.

Quali donne hanno il seno denso

La densità del seno può cambiare nel tempo. In generale, le donne con maggiore probabilità di avere seno denso sono:

  • Donne giovani in età fertile,
  • Donne incinta o che allattano,
  • Donne che stanno assumendo una terapia ormonale sostitutiva,
  • Donne con un basso peso corporeo.

Come capire se si ha un seno denso

La densità del seno è un parametro mammografico, per cui non può essere valutato mediante un esame obiettivo o l’autopalpazione. Il radiologo che legge la mammografia è in grado di identificare i seni densi e indirizzare verso altri esami più accurati nella valutazione di lesioni mammarie in queste pazienti.

Il seno denso espone a un maggiore rischio di tumore?

Sì, le donne che hanno tessuto mammario denso hanno un rischio maggiore di cancro al seno rispetto alle donne con tessuto mammario meno denso.

Più denso è il seno della paziente, maggiore è il rischio. Ad oggi, non è chiaro ancora il motivo, ma potrebbe essere legato al fatto che il tessuto mammario denso ha più cellule ghiandolari suscettibili alla trasformazione maligna.

Il seno denso non è un addensamento al seno

Il seno denso non va confuso con un addensamento al seno. Il seno denso è una caratteristica normale del seno che descrive la presenza di una maggiore quantità di tessuto fibroghiandolare in rapporto al tessuto adiposo.

Un addensamento al seno descrive invece la presenza di un nodulo, un’area circoscritta anomala di maggiore densità che potrebbe nascondere un tumore al seno. Un addensamento non è comunque sinonimo di cancro, in quanto esistono diverse condizioni benigne come il fibroadenoma o mastopatia fibrocistica che possono manifestarsi con un addensamento al seno.

La densità del seno può ostacolare la diagnosi di tumore?

La mammografia è l’esame principale utilizzato nello screening del tumore alla mammella nelle donne a partire dai 40 anni, ma la sua sensibilità è legata alla densità del seno. Seni poco densi e grassi sono facilmente valutabili alla mammografia, mentre seni densi ostacolano la lettura della mammografia e possono nascondere lesioni maligne.

Il tessuto adiposo alla mammografia appare nero (radiotrasparente), mentre il tessuto fibroghiandolare appare bianco così come un’eventuale massa tumorale. Per questo motivo in presenza di un seno denso può essere difficile distinguere il tessuto mammario normale da una potenziale lesione maligna.

Anche in presenza di seno denso è comunque importante sottoporsi regolarmente alla mammografia di screening, perché nella maggior parte dei casi i tumori al seno vengono comunque identificati e la mammografia standard rappresenta lo strumento più affidabile per la rilevazione delle microcalcificazioni.

Quali esami di controllo sono indicati per chi ha il seno denso?

Esistono diversi test in grado di trovare alcuni tumori che non si vedono su una mammografia. Possono essere presi in considerazione sulla base di altri fattori di rischio e di preferenze personali e includono:

  • Ecografia mammaria: una macchina che utilizza onde sonore per creare immagini di aree all’interno del seno.
  • Risonanza magnetica del seno: una sorta di scansione del corpo che utilizza un magnete collegato a un computer. La scansione RM crea immagini dettagliate delle aree all’interno del seno. Viene raccomandata soprattutto nelle donne ad alto rischio di cancro, per esempio in presenza di una mutazione genetica che predispone al cancro al seno ereditario.
  • Tomosintesi mammaria: vengono utilizzati raggi X per raccogliere più immagini del seno da diverse angolazioni producendo una versione tridimensionale della classica mammografia.

La tomosintesi supera i limiti diagnostici causati dalla densità del seno

La tomosintesi mammaria digitale (mammografia 3D) può rilevare alcuni tipi di cancro non osservati nelle mammografie regolari (2D). Alcuni studi hanno suggerito che la mammografia 3D potrebbe essere particolarmente utile nelle donne con seni densi.

Può essere utilizzato come test di screening insieme o al posto della mammografia standard, sebbene non sia ancora disponibile in tutti i centri di imaging.

Esami complementari

Nei seni a densità c e d l’ecografia è fortemente consigliata e nei seni più densi (categoria d) in molti casi è opportuno utilizzare la risonanza magnetica o la CESM.

La CESM unisce i principi della mammografia alla somministrazione del mezzo di contrasto, che permette, come nella risonanza magnetica (RM), una valutazione contrastografica della mammella. In questo modo si evidenziano le zone che captano il mezzo di contrasto, tipica espressione di angiogenesi neoplastica.

Ogni test ha pro e contro. Sebbene ciascuno di essi abbia dimostrato di trovare più tumori al seno rispetto a una mammografia, finora nessuno ha dimostrato di ridurre il rischio di morire di cancro al seno, come è stato fatto con la mammografia su pellicola standard.

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Le informazioni contenute in questa pagina sono solo a scopo informativo e non possono assolutamente sostituire il parere del medico.


Autore: Dr. Marco Cantele

Bibliografia

Bodewes FTH, van Asselt AA, Dorrius MD, Greuter MJW, de Bock GH. Mammographic breast density and the risk of breast cancer: A systematic review and meta-analysis. Breast. 2022 Dec;66:62-68. doi: 10.1016/j.breast.2022.09.007. Epub 2022 Sep 26. PMID: 36183671; PMCID: PMC9530665.

Ultima modifica 1 Agosto 2023